Troppo è troppo

È interessante la retorica usata dalle televisioni a pagamento e dalla stessa Lega Hockey. Sui vari canali social abbondano video che raffigurano curve piene e colorate, peccato però che negli ultimi tempi sono molti i tentativi di affondare il panorama delle curve a livello svizzero. Da un lato assistiamo a un calendario sempre più deleterio, con partite a Ginevra la domenica sera alle 20, sempre più turni infrasettimanali e l’impossibilità, a poche giornate dal termine del campionato, di avere una panoramica chiara della classifica. Tutto questo è, non solo ma principalmente, dovuto all’influenza sempre più grande che le Pay-TV hanno su questo sport. Dall’altro, invece, le ultime misure relative alla sicurezza sono una vera minaccia per l’esistenza stessa del tifo organizzato: impossibilità di ricorso alle diffide, divieti del materiale, settori ospiti sempre più piccoli e prezzi esorbitanti sono solo alcune sfaccettature di quella che ormai possiamo definire una strategia di repressione volta a cancellare la base popolare del tifo.

Omaggio a Tino Celio, pioniere e figura iconica dell'Ambrì

La scorsa settimana ci ha lasciato Tino Celio, una delle figure più iconiche dell’Ambrì ed il più anziano nostro giocatore ancora in vita. Testimone di un hockey che non c’è più, aveva debuttato in prima squadra nel lontano 1948, indossando la nostra maglia fino al 1961. Per Tino l’Ambrì è stato un amore lungo una vita. In questo triste momento ricordiamo con orgoglio e commozione la sua presenza alla Valascia quando la Curva Sud organizzò il commiato dalla nostra casa. La GBB ha deciso di tributargli oggi l’omaggio che si merita dedicandogli la coreografia di inizio partita. Per tramandare la memoria storica alle nuove generazioni e rendere onore alla sua figura, abbiamo deciso di pubblicare il toccante intervento che Vecio Fransioli ha pronunciato al funerale di Tino.

Il derby dell'idrante

Stasera la Curva Sud proporrà una coreografia dal sapore antico per ricordare una serata storica, per certi versi eroica: quella del 17 novembre 1981. Molti di noi non erano neppure nati, esisteva ancora il Muro di Berlino (sic!), la tifoseria non era ancora organizzata e lo sport aveva una chiara connotazione popolare. Ambrì già allora era una realtà unica che faceva vibrare d’amore e d’emozione un intero popolo, che si riversava in massa alla mitica Valascia per sostenere una squadra formata prevalentemente dai ragazzi della Valle. Tempi magici per i quali proviamo una certa nostalgia e, in fondo, anche un po’ d’invidia per chi ha avuto il privilegio di viverli. Uno dei protagonisti di quella eroica serata, che non finì esattamente a tarallucci e vino, è ancora qui con noi e seguirà come sempre la partita dalla tribuna; ma andiamo con ordine.

Vamos Vamos Ambrì Piotta!

Visto il divieto impostoci dalla lega di portare il nostro materiale all’interno dei settori ospiti, rinunciamo a malincuore alla trasferta di venerdì contro l’Ajoie. Vogliamo però, a modo nostro, sostenere e caricare la squadra. Chiamiamo quindi a raccolta tutto il popolo biancoblu per incitare e spronare al massimo giocatori e staff! Ritrovo venerdì alle ore 13.45 sul piazzale della Gottardo Arena per cantare a squarciagola ‘’…che l’Ambrì è il mio unico amor!

Sabato 14 ottobre 2023, Gottardo Arena, Ambrì. La GBB espone uno striscione che recita: PALESTINA LIBERA.
Domenica 15 ottobre 2023, patinoire des Vernets. La GBB espone la bandiera palestinese sul suo striscione. Dopo un attimo un addetto alla sicurezza minaccia: se la bandiera non viene tolta immediatamente, la persona che l’ha appesa verrà identificata e diffidata. Alla richiesta di spiegazioni la risposta è chiara: la sicurezza della pista ginevrina non accetta nessun simbolo legato alla causa palestinese. Sì, hai letto bene: il divieto è esplicitamente contro ogni messaggio di solidarietà alla Palestina.
Mercoledì 18 ottobre 2023. La società informa la GBB che entrambi i gesti di solidarietà non sono passati inosservati all’interno della Lega hockey, la quale ribadisce che “ogni striscione a contenuto politico è vietato nei nostri stadi di hockey, e se i club non intervengono per evitarli la Lega si riserva di introdurre il sistema di restrizioni a cascata.” Il sistema di restrizioni a cascata, ennesima trovata repressiva della Lega, impone prima il divieto di materiale in trasferta, poi proibisce del tutto le trasferte ed infine impone la chiusura degli spalti in casa.

L'Ambrì è popolare o non è!

Dopo che per settimane la Curva Sud ha espresso il suo dissenso rispetto alla politica dei prezzi dei biglietti, attraverso prese di posizioni, striscioni, scioperi del tifo e la promozione di una petizione che ha raccolto ben 2'000 firme, negli scorsi giorni una delegazione della Curva Sud ha incontrato i vertici dell’HCAP.

A difesa di un ideale di sport popolare alla portata di tutt*

Da questa stagione c’è stato un aumento dei prezzi inaccettabile per più di un motivo. In primo luogo perché la linearità dell’aumento fa sì che chi pagherà di più queste scellerate scelte societarie saranno gli spettatori degli spalti rispetto a tribune e VIP’s lounge. Mentre - più grave ancora - l’altra categoria che ne pagherà lo scotto maggiore saranno le famiglie con bambini, che sono il nostro futuro e sono coloro da tenersi stretti se si ha veramente a cuore le sorti del club.

Ambrì squadra del popolo? Sì, da spennare!

Come Gioventù Biancoblu vogliamo prendere posizione su alcune scellerate scelte della società.

In primis l’aumento indiscriminato del costo di abbonamenti e biglietti per tutti i settori della pista.

Secondo la situazione, che si protrae da ormai due stagioni, in cui non si riesce a riprogrammare i tornelli per riconoscere l’entrata e l’uscita dei biglietti e degli abbonamenti.
La scelta - perché di questo si tratta - di non permettere a chi entra nel settore della Curva Sud di poter uscire e muoversi liberamente e come meglio crede all’esterno o di tenere chiusi al termine della partita i cancelli tra la curva e la tribuna impedendo così possibilità di incontro e socializzazione tra la tifoseria è semplicemente vergognosa e inaccettabile!

Risale a poco più di tre anni fa l’inizio del nostro sostegno ai popoli del Rojava ed al loro progetto democratico. Allora la vile aggressione di Erdogan all’autonomia del Nord della Siria ci aveva portati in strada con le compagne ed i compagni curdi che chiedevano alla comunità internazionale di fermare i massacri. Poi, come non bastasse, era arrivata la pandemia a complicare le cose, ma nonostante lockdown e chiusura delle frontiere si era riusciti a contribuire ad un piccolo progetto nel nord della città di Kobane.

Umili ma mai domi, nella vittoria e nella sconfitta

Un enorme senso di vuoto ci colpisce. Non siamo gli unici a soffrire tuttora per il funerale del nostro tempio, del nostro fortino, della nostra casa ora rasa al suolo. È lì che siamo nati, siamo cresciuti ed è lì che avremmo voluto morire. Senza rivangare questo triste capitolo del passato che mai verrà dimenticato, vorremmo condividere ed esternare alcune nostre riflessioni; invitando tutta la nostra tifoseria a fare altrettanto.

“Un passo indietro,
dopo aver preso una strada sbagliata,
è un passo nella giusta direzione”
Kurt Vonnegut

Ci abbiamo provato. Ci abbiamo provato davvero: siamo stati a Ginevra e a Porrentruy per la partita con l’Ajoie, non proprio le trasferte più comode del campionato, per di più in settimana. Ci abbiamo provato nonostante dalla trasferta di Ginevra la Lega abbia emesso il divieto di portare all’interno dei settori qualsiasi materiale appartenente al tifo organizzato: striscioni, bandiere, ecc. Ci abbiamo provato perché volevamo, e vogliamo tuttora, sostenere la squadra in ogni stadio e in ogni città. Ci abbiamo provato, perché crediamo in questa squadra e questi colori; che proprio ieri hanno coronato una cavalcata storica alzando una coppa dopo decenni e che, ne siamo sicuri, ha fatto emozionare tutto il popolo biancoblu.

Con Luca e la sua ciurma

Non siamo soliti a commentare aspetti tecnici legati alle partite del nostro Ambrì, e di certo non cominceremo oggi. Ci siamo sempre concentrati su altri temi, quali l’approccio, la mentalità e l’amore per la maglia dimostrati sul ghiaccio.

Ricordo quando ero fanciullo...

In occasione della partita casalinga di questa sera contro il Berna la Curva Sud si vestirà a festa e ospiterà un evento eccezionale: la spettacolare coreografia è infatti stata interamente preparata dai bambini degli asili e delle scuole elementari di Airolo, Ambrì e Rodi. Ringraziamo di cuore i ragazzi ed i loro docenti per l’impegno profuso nella preparazione dell’evento e per averci offerto questa splendida iniziativa che ci rende particolarmente orgogliosi.

Petizione - Salviamo un pezzo della Valascia

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Come tutti sappiamo, purtroppo, i tempi corrono e anche lo sport si deve adattare a nuove (presunte?) esigenze. Anche una piccola realtà popolare come quella leventinese, che ha resistito negli anni (soprav)vivendo in contrasto con i dettami del business, si è oramai trasformata e ha abbracciato la logica del pubblico che fa rima con “consumatori” e sempre meno con la parola “tifosi”. Prova ne è la costruzione e realizzazione della nuova e scintillante struttura firmata Mario Botta, ancora senza un nome, dove a sovrastare la Curva ci sono ristoranti e LED pronti a bombardare pubblicità.

Tutt* o nessuno

Da quando esistiamo la nostra è storia di inclusione, partecipazione ed aggregazione. Non entriamo nel merito delle misure per contrastare la pandemia perché non ci compete. Quello che è certo è che questa pandemia ha conseguenze sanitarie, sociali ed economiche semplicemente devastanti. Da oltre 30 anni là dove è l’Ambrì-Piotta siamo noi! Abbiamo accompagnato il nostro Ambrì ovunque: in Svizzera, in Europa, durante le partite ufficiali nelle gloriose cavalcate continentali o per semplici partite amichevoli.

La Gioventù Biancoblu torna in Curva - Sabato 11 settembre: corteo della Curva Sud

Dopo aver subito forzatamente l’assenza dal luogo che tanto amiamo per le cause che tutti conosciamo, qui ci ritroviamo. In un momento in cui il trasferimento in una nuova “casa” segna un evento epocale nella storia di questo mitico club. Rieccoci, appunto, in quella che sarà la nostra nuova Curva! Si perché, popolo biancoblu, l’Ambrì-Piotta siamo orgogliosamente tutti noi. Lo siamo stati ieri, lo siamo oggi e lo saremo domani. Fieri della nostra storia! Con i seguenti punti cardine vogliamo condividere le nostre riflessioni che ci spingono a riprendere da subito possesso del nostro spazio: la Curva Sud.

Avevo tutto il diritto di viverla, quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti – Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto?
Forse. Ma non ho rimorsi.
Rimpianti sì, ma in ogni caso nessun rimorso…"
Jules Bonnot

Mercoledì 5 maggio 2021, 18:30, palazzo di giustizia, Lugano.

Fuori dalle fredde mura del tribunale due modi di essere, vivere, sperare, agire, sognare si guardano in cagnesco. Da una parte 40 amici e amiche, compagne e compagni, ultras, che aspettano la lettura della sentenza. Dall’altra sbirri, reti metalliche, metal detector, telecamere ed altre componenti di un impressionante dispositivo di sicurezza.

“[…] Nella realtà è sempre Golia a vincere. Ma non per questo Davide smetterà di guardarsi intorno, cercando una nuova pietra da scagliare.“ — Pino Cacucci da Ribelli!

Nel mondo ci sono milioni, forse miliardi di tunnel, ma ce n’è uno diverso da tutti.. è buio, di pietra e alla sua destra scorre un fiume gelido… è un sottopassaggio un po’ inquietante, freddo, ma freddo realmente anche d’estate… alla fine di quel sottopassaggio c’è lei, dietro di lei solo montagna e bosco.. dentro di lei un popolo semplice, scontroso e fottutamente fiero.

Ogni volta che chiunque di noi ha percorso quel sottopassaggio un brivido d’emozione ci ha attraversato il corpo. Non importa se si stava andando a una partita di un campionato già finito e che ci vedeva ultimi o invece lo si attraversava per una finale.

Non importa se eravamo in contestazione perché la squadra perdeva senza grinta o se la squadra svettava nella parte alta della classifica.

Usciti dal sottopassaggio, quando compariva di fronte a noi la Valascia, ci prendeva l’emozione. In quel momento la scelta di vita che abbiamo fatto era chiara. Una scelta che ci ha fatto compiere sacrifici, macinare chilometri, attraversare la svizzera e qualche volta anche l’europa. Ci ha fatto sanguinare qualche naso e ci ha lasciato i postumi di più di una sbornia.

Perché parliamoci chiaro: la Valascia è l’Ambrì e l’Ambrì è la Valascia, così calda per noi e cosi temuta e a volte pericolosa per gli avversari e anche qualche arbitro.

...E una farsa che continua...

Il futuro, inutile dirlo, è un posto pericoloso da frequentare, fittamente minato e con la tendenza ad azzannarti i polpacci a tradimento mentre ti ci inoltri. (J.G.Ballard)

Processo rimandato a data da definire. Con queste poche parole e senza ulteriori spiegazioni la corte delle assisi correzionali ha annullato la prima parte del processo per i fatti di HCAP-Losanna, previsto per giovedi 22 ottobre.

“Neanche il cane muove la coda per nulla…”, dicevamo, parlando delle stranezze di tutta la procedura (la lunga lista di denunce fatte a casaccio; il raid poliziesco all’alba nelle case dei denunciati; gli interrogatori ricattatori, spesso con pressioni e minacce; le esternazioni fantasiose del procuratore Respini e le intromissioni illegittime del consigliere di stato Gobbi) e delle tante “difficoltà” riscontrate durante l’indagine, “tra strani silenzi e mancate risposte”. E se “dopo quasi tre anni di attesa, ad agosto, sono piombate le richieste per procedere velocemente”, ora, altrettanto improvvisamente e senza motivazione alcuna, il processo viene rimandato e le richieste della difesa interamente respinte. Tra queste, l’acquisizione completa dei filmati delle telecamere di sicurezza fornite con evidenti tagli e manomissioni, la deposizione di ulteriori testimoni chiamati dalla difesa e l’acquisizione di informazioni relative al dispositivo di sicurezza della polizia cantonale.

Un processo che "avanza": aggiornamenti e improbabili novità

Dopo quasi tre anni di attesa, hanno infine stabilito le prime date del processo per i noti fatti di HCAP-Losanna. Il tutto con modalità e tempistiche che dovrebbero fare riflettere anche i meno attenti. I processi saranno due. Il primo alla corte delle assise correzionali il 22 ottobre contro 5 tifosi dell’Ambrì-Piotta considerati più “pericolosi”, che rappresen-terà la farsa mediatica e la messa in vetrina della caccia alle streghe. Il secondo, la data non si sa ancora, contro i restanti 12 per i vari altri “reati”.

La febbre della Sud

Giovedì 1° ottobre riprenderà il campionato e - come Gioventù Biancoblu - ci troviamo nostro malgrado di fronte a una scelta che mai avremmo voluto prendere. La situazione attuale, provocata dal tristemente noto virus (o meglio dalle misure per il suo contenimento), impone un comportamento all’interno dello stadio che è ben lontano dalle nostre abitudini. La nostra presenza negli stadi è sempre stata caratterizzata da vicinanza, calore umano, coreografie, corde vocali provate, corpi che insieme saltano, ballano e sudano.

Solidarietà con il Rojava

La solidarietà è la tenerezza dei popoli (Ernesto “Che” Guevara)

Siamo tutti sulla stessa barca, è la cantilena che ci viene proposta da più parti in questi giorni di emergenza coronavirus. Ma se è vero che navighiamo a vista in un periodo di incertezze e dubbi, la barca non è uguale per tutte e tutti.

C’è chi se ne sta svaccato su un’elegante barca a vela, postando a più riprese inviti a non uscire di casa e immagini di nuove ricette più o meno riuscite. Solo alcuni però hanno una tale imbarcazione sulla quale passare tranquillamente le giornate. Ci sono uomini e donne che giornalmente devono prendere la barchetta a remi per recarsi al lavoro, perché quelli sulla barca a vela hanno deciso così. Sono gli operai, le commesse, le dipendenti dell’industria, i corrieri a domicilio e i lavoratori agricoli che ogni giorno, nonostante i pericoli, devono lavorare. Lavorano perché non hanno scelta. Perché il lavoro permette a loro e al resto della popolazione di sopravvivere. Ci sono poi gli operatori sanitari di ogni genere e ruolo che si sono visti nel corso degli anni ridurre l’imbarcazione da continui tagli alle spese sociali e sanitarie, ma che a lavorare, al mattino presto, andrebbero anche a nuoto.

Tutti e tutte a Castione

Anche stasera presenti… e domani si continua!

Nessun virus ci fermerà! In una cinquantina di persone ci siamo trovati stasera ai cancelli della Valascia e dopo aver posizionato un telone biancoblu su tutta la curva con lo striscione “una pista vuota ma tutto il popolo biancoblu con voi” abbiamo sostenuto la squadra per tutta la partita.

E domani… si ricomincia!

Invitiamo TUTTO il popolo biancoblu alla partenza del bus dei giocatori per salutare e caricare la squadra. Portiamo sciarpe e bandiere per mostrare il nostro sostegno!

RITROVO sabato alle 16.00 al Meridiano di CASTIONE, poi ci sposteremo assieme.

Avanti popolo biancoblu! Siamo sempre con voi non vi lasceremo mai.

A domani

Gioventù Biancoblu – Curva Sud Ambrì

L'imbucato

Imbucato /im·bu·cà·to/ aggettivo e sostantivo maschile.
Di chi partecipa a una festa o a una manifestazione senza essere stato invitato. (Treccani)

Chi non si è mai imbucato a una festa? E quante volte ci è successo da ragazzini? Una serata divertente, una risata e via.

Sabato 22 ci sarà la simbolica festa per confermare, questa volta finalmente in modo inequivocabilmente ufficiale che …la pista si farà! I soldi ci sono!

Lo diciamo subito, forse saremo troppo nostalgici, ma noi avremmo preferito restaurare la vecchia Valascia, tuttavia è innegabile che ci siano dei grossi meriti per questo risultato.

Allora vi domanderete chi è l’imbucato?

E adesso diffidateci tutti!

Per quelli che c’erano.
Per quelli che ci sono.
Per quelli che ci saranno.
Per quelli che non ci sono più.
…la storia continua…

Capiamoci bene. Ricevere tanti complimenti per la coreografia del 30simo e averla condivisa con tutto il popolo bianco blu, è un gran bel piacere. È la nostra storia - nessuno escluso - quella che ci accompagna, nel bene e nel male, dal 1988. Ci sarebbero aneddoti, precisazioni, segreti, rivelazioni ma pensiamo che il tutto sia condensato in quei fermo immagini passati martedì, come in un film d’altri tempi, in Curva Sud.

Ma, per non far confusione e non illudere nessuno, ci teniamo a precisare alcune questioni. Perché chi quella coreografia l’ha ideata, l’ha lavorata, l’ha eseguita, sono quell* di sempre. È fondamentale dircelo! Sono i 40 diffidati per i fatti di Losanna. Sono quell* che hanno deciso di non cantare per i giocatori. Sono quell* che contestano la Lega Hockey. Sono quell* che da 30 anni non perdono una partita. Sono quell* delle raccolte solidali e quell* che mandano a ‘fanculo Norman Gobbi e la polizia. Quelli che “non ci avrete mai come volete voi” e che si oppongono da 20 anni allo sport moderno e alle nuove leggi repressive.

Lettera aperta donne GBB

Siamo un gruppo di donne che la curva la frequentano, la vivono, la amano e la rivendicano.

Al fianco dei nostri fratelli uomini lottiamo e combattiamo per la squadra, per i colori che ci danno vita.
Non ci troverete probabilmente tra le prime file durante gli scontri (anche se…) ma in ogni caso, da qualche parte li vicino, ci saremo anche noi. Certo perché il rispetto ce lo siamo guadagnate (forse anche con più fatica di chi ha il pisello) vendendo materiale del gruppo, facendo le raccolte fondi all’entrata dello stadio, partecipando alla costruzione e alla buona riuscita delle coreografie, mettendo a posto il locale “che come al solito fa schifo, facendo sostegno legale… insomma di cose ne facciamo (una volta qualcuna di noi ha pure lavato le bandiere…).

Storie di ordinarie diffide: buoni propositi, eiacualazioni precoci e omissioni

E se credete ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti…
(F. de André, Canzone del maggio, tratto dal disco Storia di un impiegato)

Con sospetta puntualità, quasi precoce, ecco arrivare le intimazioni di divieto di perimetro per gli episodi di Ambrì – Losanna. Non delle diffide vere e proprie ma dei divieti - intimati dal dipartimento delle istituzioni e dalla polizia cantonale e firmati Decio Cavallini - di perimetro (dalla Valascia e dalle altre piste svizzere per un raggio di vari chilometri, 4 ore prima e dopo la partita, da uno a tre anni). Dopo i buoni propositi, voilà l’esemplare testimonianza di come il Concordato sia attivo, serva e sia già notevole strumento per limitare l’agire del tifo organizzato. Altro che controllo del documento.

No al controllo d'identità!

Dopo i recenti ricatti di Norman “uhuhuh” Gobbi per imporre il controllo del documento negli stadi e nelle piste di hockey del cantone, vogliamo cercare di chiarire alcuni punti e prendere posizione contro gli ennesimi deliri sbirreschi del capo del dipartimento delle istituzioni.

Di chi perde il controllo

Felici e liberati dalla fondamentale vittoria in una Valascia in festa, brindiamo alla fine di questo campionato. Una stagione per noi assai movimentata, fatta di ripetuti momenti di tensione e di parecchie nuove diffide. Anche a livello di relazioni con la società HCAP, annata sicuramente non facile. Troppe incomprensioni e scazzi, in un contesto dal quale emerge soprattutto la difficoltà di riconoscere l’importanza della curva e del suo mondo, con una dirigenza incapace d’esprimere un minimo gesto di vicinanza (solidarietà sarebbe una parola grossa) con i fermati dell’operazione Valascia. Da parte nostra non dimentichiamo la prima diffida per uno striscione in Svizzera, le bugie, le giustificazioni e la denuncia contro ignoti per la partita contro il Losanna. Dall’alto qualcuno ci “consiglia” addirittura d’evitare infantili comunicati che nient’altro fanno che provocare il Potere. Come dire: tenetevi le vostre diffide, state zitti, le cose sono così e basta, voi continuate da bravi a tifare.

Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario (di etimologie, collusioni e inquinamenti)

Dopo aver letto su laRegione di mercoledì 21 marzo 2018 le dichiarazioni del procuratore pubblico Nicola Respini, non ce la facciamo proprio a restare zitt*.

Ci permettiamo quindi qualche osservazione:

  • Cominciamo dalla prevenzione. Proprio non capiamo cosa ci sia di preventivo in una simile azione di forza a due mesi dai fatti.
    Ci permetta di sottolinearlo, signor procuratore, ma quel cancello non andava lasciato aperto, se l’intento era quello di un’azione preventiva. Se aveste voluto davvero agire preventivamente, avreste dovuto farlo quel giorno, a cominciare dalla valutazione del rischio per la partita. Le ricordiamo, se le fosse sfuggito, che preventivo significa “prima dell’evento”.

Alcune precisazioni sugli striscioni di sabato alla Valascia

Sabato 10 marzo la Gioventù Biancoblu si è espressa, attraverso alcuni striscioni, in modo duro, lo riconosciamo, contro alcuni dirigenti dell’Hockey Club Ambrì-Piotta. Anzitutto vogliamo ribadire che questo gesto di protesta, forse un po’ irruente e inaspettato, non voleva assolutamente attaccare o coinvolgere ciò che la squadra e lo staff tecnico stanno portando quest’anno! Anzi ne nutriamo un grande rispetto e attaccamento!

Sorvegliare e punire

“Bisogna identificare i colpevoli, sia dentro che fuori lo stadio e intervenire con la polizia per applicare misure che sono già previste dal Concordato sulle misure contro la violenza in occasione di manifestazioni sportive”.* (Norman uh uh Gobbi, 3 novembre 2014)

Dopo gli eventi di domenica scorsa e dopo aver ascoltato le varie posizioni, vorremmo, coi nostri tempi e i nostri modi, fornire alcune precisazioni e porre qualche domanda.

Per proposte, insulti, lettere d’amore, poesie o altro scrivi a infogbb CHIOCCIOLA inventati PUNTO org oppure facci direttamente visita all’angolo GBB per scambiare quattro chiacchiere.

Costruzione di uno spazio giochi e sportivo per una scuola a Kobane Your browser does not support the video tag. Raccolta fondi Per partecipare alla raccolta fondi usare il conto conto corrente seguente: Instestato a: Comitato ticinese per la ricostruzione di Kobane Conto corrente postale: 69-605609-5 IBAN: CH78 0900 0000 6960 5609 5 Menzione: Progetto Curva Sud Rojava Stato del progetto I lavori per la costruzione dello spazio giochi e sportivo sono quasi ultimati!