La febbre della Sud

Giovedì 1° ottobre riprenderà il campionato e - come Gioventù Biancoblu - ci troviamo nostro malgrado di fronte a una scelta che mai avremmo voluto prendere. La situazione attuale, provocata dal tristemente noto virus (o meglio dalle misure per il suo contenimento), impone un comportamento all’interno dello stadio che è ben lontano dalle nostre abitudini. La nostra presenza negli stadi è sempre stata caratterizzata da vicinanza, calore umano, coreografie, corde vocali provate, corpi che insieme saltano, ballano e sudano. Tutte cose che risultano oggi impossibili.

Per questo motivo comunichiamo che, come Gioventù Biancoblu, non presenzieremo all’interno degli stadi durante le partite dell’HCAP, finché le condizioni rimarranno tali.

Sappiamo quanto la situazione sia delicata, soprattutto dopo mesi di incertezze e di difficoltà per buona parte della popolazione (chi più chi meno, certo…). Senza contare il futuro ancora del tutto incerto che ci attende. Non vogliamo neppure sottovalutare il momento particolare, ma per una questione di buon senso e di coerenza, questa è la decisione che abbiamo preso come gruppo.

Ma attenzione, la decisione non vuole essere una resa. Siamo perfettamente consci che la nostra realtà è da sempre caratterizzata da un forte attaccamento e da un’intensa partecipazione, galleggiando e sopravvivendo allo stesso tempo in una certa precarietà economica. E nonostante chi, incurante della situazione di crisi e delle difficoltà generali, spende e spande investendo in nuovi giocatori, ci permettiamo comunque di invitare tutte e tutti coloro che hanno l’Ambrì nel cuore a sostenere e a dare il proprio contributo (anche economico) per resistere in questi tempi cupi.

Allo stesso modo ci preoccupa particolarmente l’apparato di controllo e di tracciamento che sta per essere sdoganato senza nessuna discussione – dopo l’ennesimo tentativo di imporlo maldestramente nel corso della stagione scorsa da parte del solito noto. E proprio nell’anno del ritorno dei diffidati a seguito della triste operazione della partita con il Losanna, ribadiamo che in tempi di «normalità» ci opporremo a ogni tipo di controllo e non accetteremo l’introduzione di tali mezzi coercitivi.

L’amarezza e la delusione per una decisione di tale portata - rinunciare volutamente alla nostra presenza attiva allo stadio durante le partite – rimangono enormi.

Ciò, in ogni caso, non ci impedirà di sostenere su tutti i fronti e con tutti i mezzi a nostra disposizione il nostro amato Ambrì e tutto ciò che è legato a questo magnifico mondo. Ci riserveremo e comunicheremo (ricordiamo il nostro sito: http://infogbb.org/) dei momenti di aggregazione e di iniziative collettive per sostenere e continuare con la nostra visione di «tifo, lotta e aggregazione».

Il nostro lockdown inizia dunque ora, distanziati da ciò per cui viviamo e di cui non riusciamo a fare a meno.

In attesa di poter tornare sugli spalti a modo nostro, oggi nel profondo lanciamo i nostri cori, ma ancora più forte si alzeranno domani!

Perché questa sì - per i nostri colori - è la nostra malattia, e non ne vogliamo guarire mai!

Avanti Ambrì-Piotta!

Avanti Curva Sud!

Gioventù Bincoblu